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Come la prendi, liscia, sabbiata o…?

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di Massimo Teolato

Lo ammetto, il titolo di questa mia riflessione non è del tutto casuale e anzi è stato dettato dall’esigenza di sdrammatizzare quello che per alcuni di noi è un vero rompicapo, quasi una questione esistenziale.
Così, se per l’acqua la nostra scelta è basata su sani principi soggettivi e personali (liscia, gassata o..), per la pipa i sani principi sono altrettanto soggettivi e personali: il discorso non fa una goccia, ehm, una piega! Vediamo quindi se regge.

Tutti sappiamo che le tre principali finiture della Pipa in radica si distinguono in: liscia, sabbiata, rusticata.
Volutamente tralascio altri tipi di finitura quali quella scolpita o quella verniciata, ecc. che seppur esistenti, sono definibili come “residuali” o “particolari” anche se, in ugual misura, rientrano appieno nella riflessione che sto per elaborare. Altrettanto volutamente indico le sole pipe in radica, escludendo tutte le altre varietà di materiali con i quali altre amate Pipe vengono prodotte perché penso che ogni materiale utilizzato fornisca un proprio specifico carattere e contributo, nel gusto, al medesimo tabacco impiegato (al riguardo mi riservo di scrivere un’altra apposita riflessione).

Prima di addentrarmi nel cuore dell’argomento (liscia, sabbiata, rusticata) e soprattutto a beneficio dei neofiti, tengo a precisare che la radica è un prodotto della natura (consiglio vivamente di approfondire le proprie conoscenze con un buon libro o, ahimè, su internet) ed in quanto tale non è possibile riscontrare lo stesso sapore, la stessa qualità, le stesse caratteristiche tra un abbozzo e l’altro, pur se proveniente dal medesimo ciocco.
Inoltre, la cura dell’uomo nel raccogliere, selezionare, essiccare, tagliare e conservare i “pezzi” di radica con cui produrre la pipa (abbozzi), può essere un ulteriore fattore determinante nella qualità di fumata che lo stesso abbozzo può fornire una volta trasformato in Pipa.
E non dimentichiamo l’influenza sul gusto che può avere il materiale con cui è costruito il bocchino: ma, per non complicare questa mia riflessione, passiamo oltre (altrimenti dovremmo scrivere una enciclopedia…).
Quindi? Che differenza potremmo riscontrare nel fumare una Pipa liscia, una sabbiata o una rusticata?
So che ora solleverò un bel vespaio e me ne assumo ogni responsabilità: secondo me proprio nessuna!
A conferma della mia tesi penso che, se fosse possibile trovare tre abbozzi di radica esattamente uguali nel gusto e con le stesse caratteristiche, lavorazioni trasformazioni, ecc. e producessimo (non certo io…) tre pipe esattamente uguali nella forma ma con le tre finiture qui elencate, otterremmo tre Pipe che ci regalerebbero le stesse sensazioni nella fumata.

Tuttavia la realtà è ben diversa e sappiamo bene che questo è un ragionamento utopistico, ma allora, sulla base di quale elemento dovremmo scegliere tra una pipa liscia, una sabbiata e una rusticata?
Ecco le mie risposte, spero chiare, precise ed esaurienti.

1. La Pipa liscia, con le sue venature ben visibili, meglio se “fiammata” è molto bella da vedere, piacevole al tatto e, soprattutto d’inverno, scalda maggiormente la mano che la avvolge. Il neo più importante è certamente il costo maggiore rispetto alle sorelle sabbiata e rusticata (alcuni le definiscono “sorelle minori”, ma non mi trovano d’accordo). Un ulteriore aspetto negativo risiede nel fatto che necessitano di maggiore cura per mantenere la loro lucentezza esteriore.

2. La Pipa sabbiata si addice maggiormente alla stagione calda perché questo tipo di finitura consente una dispersione del calore più veloce, dato che la superficie esterna risulta molto più ampia. Personalmente la preferisco anche perché la radica deve forzatamente essere di buona qualità e compattezza per essere sottoposta al trattamento della sabbiatura (altrimenti, verrebbe troppo “scarnificata” se non addirittura bucata dall’alta pressione con cui viene sparata la sabbia sul suo corpo). Inoltre, al contrario della liscia e così come la rusticata, non richiede particolari cure per mantenere in buona condizione l’esterno. Certamente, di tanto in tanto, si può strofinare sulla parte esteriore un panno imbevuto di cera di carnauba, ma la cadenza di tale trattamento è assai inferiore rispetto a quanto necessario per la Pipa liscia. Infine, cosa di non poco conto, normalmente il costo di acquisto è decisamente inferiore a quello della Pipa liscia, e comunque, ha un suo perché e un suo fascino.

3. La Pipa rusticata, cioè quella lavorata a mano con la sgorbia o con una punta da trapano o altro strumento (ogni pipemaker ha la propria segreta preferenza), è meglio conosciuta come la Cenerentola delle Pipe, a mio avviso ingiustificatamente. Un tempo, la pipa liscia che presentava un difetto o inestetismo veniva stuccata per proporre al consumatore una pipa che poteva sembrare quasi perfetta. Solo dopo parecchie fumate la stuccatura emergeva in tutta evidenza perché mentre la radica si scuriva, essa rimaneva chiara e non prendeva colore dal fumo. Così, per evitare che la clientela si lamentasse o anche solo per un fatto estetico, i pipemakers iniziarono a tenere lisce solo le radiche perfette, mentre procedevano alla rusticatura o sabbiatura delle altre. In realtà, posso dire che amo molto le pipe rusticate perché mi sembra di “sentire” la mano del sapiente artigiano che ha curato l’esterno della Pipa. Inoltre, la radica utilizzata in questi casi, pur essendo probabilmente meno compatta rispetto ad una sabbiata, conserva le stesse proprietà della Pipa liscia da cui ha ricevuto la progenie. Infine, come per la sabbiata, la Pipa rusticata è da preferire con il clima caldo perché dissipa maggiormente il calore (oltre ad avere un costo decisamente inferiore).

In conclusione e per quanto fin qui descritto, non ritengo di preferire una finitura rispetto alle altre per un fatto di gusto che esse può fornire al tabacco o per una maggiore soddisfazione nella qualità della fumata, bensì accredito una predilezione rispetto alla situazione in cui mi trovo a fumare. Con il freddo preferisco la liscia, con il caldo o le mezze stagioni adoro le sabbiate e le rusticate; a un evento elegante è preferibile la liscia; durante una lunga passeggiata scelgo la sabbiata o la rusticata (perché normalmente sono più leggere da tenere tra i denti, ma non sempre) e così via.
Poi dipende anche dall’umore: ma anche in questo caso si aprirebbe un capitolo interminabile.
L’importante non è la finitura (se non per un fatto squisitamente estetico), ma è necessario essere risoluti e pratici: soprattutto essere felici della scelta, di fumata in fumata.