Lettere dai Club – “Tornare”. Il Levante di Bari
di Daniele Piras
Ero un fumatore di sigarette quando, affascinato dal ricordo mio nonno con la sua pipa in bocca, decisi di acquistare la mia prima pipa, quasi con vergogna. In giro dicevano: “Fumare la pipa è da vecchi” e allora quasi nascondendomi guardavo tutorial su YouTube e con fare imbranato pigiavo del tabacco nella mia pipa e cercavo di fumare tra fiumi di acquerugiola, scottature e via dicendo.
Ero solo con la mia pipa ed era il 2018 quando, in un pomeriggio d’inverno davanti al PC, mi imbattei in un video dove un ragazzone con due amici parlavano di un club con tante persone che fumavano la pipa, un sogno che scoprii si trovava a Bari, solo a pochi chilometri da me, che sono di Gravina.
Immediatamente scrissi e chiesi se potessi unirmi a loro, di lì in poi un mondo fatto di pipatori con le loro avventure, le loro esperienze, risate e un gruppo unito con la voglia di condividere tecniche e conoscenze. Non solo ho imparato a fumare la pipa, ma ho imparato ad appartenere a un gruppo, a sentirmi parte di una squadra, ho imparato che ogni volta che sono in viaggio il mio pensiero va alle tabaccherie che posso trovare e ai tabacchi che posso portare al club da far provare ai miei compagni. Ho imparato che posso contare sul sostegno dei miei amici del club per qualsiasi cosa e loro sul mio, ho imparato a portare la bandiera del Levante pipa Club in giro.
Tutto fantastico, ma a volte, si sa, la vita ti costringe a svolte impreviste e ti allontana dalle tue passioni. Così, nel 2023, da Gravina, mi trasferii in un piccolo paese vicino Brescia. Il trasloco, il nuovo lavoro, la vita di coppia mi portarono dei gran mal di testa, non riuscivo più a dedicarmi alla pipa. Ancora una volta ero solo, ma stavolta anche lontano. Il mio stato d’animo era a terra e vedevo lì, nei vari gruppi Whatsapp, i miei amici che si riunivano, stavano insieme e mi chiedevano come stessi.
Fumavo sempre più sigarette, che nei momenti peggiori sembravano essere l’unica stampella a disposizione, erano tante, troppe, basta!! Dovevo dare un taglio netto al fumo e nell’intento di smettere di fumare le sigarette smisi di fumare anche la pipa, ci voleva un distacco totale, anche dai social, dovevo riordinare le idee rimettere in ordine la mia vita e, a malincuore, decisi di non rinnovare l’iscrizione al club per l’anno 2024.
Trascorso un anno, un anno molto lungo, finalmente libero dalla schiavitù di quelle terribili sigarette, tutto pian piano ritornava alla normalità. Lo smartphone si illuminava di tanto in tanto e apparivano le notifiche dei soci, il Levante faceva sentire il suo richiamo. Era sempre lì, sapevo che mi sarebbe bastato un cenno, un segnale qualsiasi e loro avrebbero risposto, io avevo abbandonato il Levante ma il Levante non aveva abbandonato me. Ero come la brace in un fornello che timidamente emette l’ultimo fil di fumo e il Levante era il pigino che con un paio di colpetti mi avrebbe riattizzato.
Lo spirito del club che mi pervadeva era ancora forte, così in un pomeriggio come gli altri entrai in una tabaccheria, presi una pipa senza troppi fronzoli, un paio di tabacchi e scrissi ai miei amici che mi sarebbe piaciuto tornare. Sembrò che non stessero aspettando altro. Nel giro di poche ore quel braciere si era riattizzato, gli amici di sempre erano lì, è stata una gioia immensa averli ritrovati e a me è sembrato di non essermi mai allontanato. Nonostante i tanti chilometri lontano da casa, i tanti problemi quotidiani, mi basta caricare un fornello con del buon tabacco, scrivere agli amici e il Levante sarà lì. Potrai essere un neurochirurgo, un falegname o uno svitato qualsiasi, il Levante sarà sempre lì e ti farà sentire fiero di appartenergli. Anche quando ti stai allontanando, il club ti riacchiapperà riportandoti da lui al grido di “Viva la pipa!”.