Room Notes – Se il tempo è tiranno, sovvertiamo il potere
di Giuseppe Filieri
Cari Appassionati,
“Chi ha tempo, non aspetti tempo” dice il vecchio adagio (anche se “adagio” non descrive appieno il concetto che voglio stressare). Siamo davvero così legati alle tempistiche e alle agende che gestiscono la nostra vita? Per come ci muoviamo e guardando il modo in cui mi incazzo, pardon, mi arrabbio, quando un mezzo pubblico fa ritardo, sembrerebbe proprio di sì.
Chiediamo agli altri qualcosa che con molta probabilità non vorremmo mai fare noi, ovvero correre, e la contraddizione è che lo facciamo pur non volendo, intrisi di un complesso di inferiorità e di produttività che ci hanno inculcato sin da piccoli, a cominciare da quel “Dai, finisci di mangiare!”, buttato lì, quando eravamo bambini. Ma perché, che ci hai da fa’?
“Oh mamma che trombone, che pesantezzaaaaaaaa!”
Va bene, è giusto, riallacciamo il discorso alla pipa e riportiamolo al nostro contesto. Cosa facciamo quando dobbiamo fumare la pipa?
Pensiamo a tutta la ritualità e analizziamo le cose punto per punto. Vi sarete accorti che rispetto a un fumatore di Drum, che si rolla la sua sigarettina, siete lenti e macchinosi, rispetto a uno svapatore, poi, siete ancora troppo lenti e addirittura delle lumache rispetto a un fumatore di sigaro e sigaretta che, mentre voi lì vi accingerete ad accendere la pipa, avrà già finito o sarà comunque arrivato a buon punto. Badate bene, non stiamo parlando della fumata di pipa, ma solo del rituale necessario a fumarla: e scegli la pipa, e scegli il tabacco, e prepara il tabacco, e carica, e prova il tiraggio, e pressa, e riprova il tiraggio, pigino, accendino, prima accensione, pigino, seconda accensione…
Quindi??? Come, quindi? Abbiamo appena finito di dire che viviamo in un mondo frenetico, che siamo vincolati ai tempi dell’agenda, e poi con la pipa abbiamo fatto una scelta controtendenza. Abbiamo lasciato che la lentezza fosse una certezza, un valore aggiunto e, perché no, un’ancora di salvezza (poeticamente parlando), abbiamo scelto di dedicarci a noi e all’incontro con i nostri pensieri e le vostre incazzature.
Vi lascio con una frase che mi piace ricordare:
Il tempo non esiste! La vita va allargata, non allungata. (L. De Crescenzo)
Giuseppe Filieri