L’acquisto di una pipa nuova e le verifiche utili alla buona scelta

di Massimo Teolato

Premetto che queste mie riflessioni e suggerimenti sono prevalentemente dirette al neo fumatore di pipa o a colui che da poco si è addentrato in questo meraviglioso mondo, piuttosto che al pipatore “navigato” e con molta esperienza.
Infatti, ciò che andrò a sviscerare riguarda elementi ampiamente conosciuti al fumatore esperto, mentre al neofita risulteranno utili (spero) per meglio comprendere alcuni aspetti da non sottovalutare e che instillano una migliore conoscenza sulla pipa e sul suo fumo.
Dunque, la domanda è: come scegliere una nuova pipa?

 

Ovviamente vi sono alcune caratteristiche essenziali e di base che influenzano la consapevolezza nell’eventuale acquisto, tralasciando per il momento altri elementi molto pertinenti alla domanda, quali ad esempio la forma e la grandezza del fornello, lo spessore delle pareti del camino, il diametro del foro del cannello, il tabacco impiegato, ecc., tutti fattori che esulano dalla presente riflessione ma che sono comunque importanti per capire fino in fondo le qualità preferite da ciascun pipatore nello scegliere la propria nuova pipa.
Pertanto, senza addentrarmi nelle ulteriori caratteristiche di cui sopra, ritengo doverosa una prima riflessione: sia per una pipa dritta che per una curva (o semicurva o altro), è sicuramente importante procedere a una “prova tecnica” prima dell’acquisto.
Mi riferisco alla famosa “prova dello scovolino”, cioè nel far passare uno scovolino pulito nel bocchino, attraverso il condotto del cannello, fino ad arrivare nel fornello.
Questo test, molto importante, serve per capire se vi siano impuntamenti od ostacoli nel libero e fluido passaggio dello scovolino tra i vari componenti della Pipa. Nel caso di un passaggio libero e senza intralci, siamo in presenza di una pipa ben fatta e nella quale, una volta acquistata e messa in uso, il fumo transiterà fluidamente dal fornello alla bocca, senza cioè trovare ostacoli che ne complichino il perfetto tiraggio, determinando una effettiva semplicità di conduzione di fumata.
Al contrario, nel caso si riscontrino impuntamenti e ostacoli al fluido passaggio dello scovolino, ci troveremo di fronte a una pipa che potrebbe determinare una certa difficoltà nel tiraggio e nel libero passaggio del fumo, creando più facilmente alcune difficoltà nel fumatore meno esperto che, nei casi più gravi, si troverà a tirare come un mantice per far affluire il fumo fino alla bocca, con tutte le nefaste conseguenze del caso (irritazione a lingua e palato, formazione di acquerugiola e noiosissimi gorgoglii nel fornello e nel cannello, ecc.).

 

Il secondo suggerimento che mi preme evidenziare, consiste nel provare a fare qualche tirata d’aria a pipa vuota e con l’utilizzo di un apposito tubicino di cellophane con cui avvolgere il bocchino per una questione di igiene, verificando che l’aria stessa scorra fluida, consistente e senza impuntamenti: in questo caso, si completerà la prova dello scovolino di cui sopra.
Se le due prove, così combinate, fornissero un risultato positivo, sicuramente avremmo qualche elemento positivo e determinante in più su cui fondare l’eventuale acquisto della nuova pipa, nella speranza che alla prova del fuoco il responso sarà comunque piacevole e appagante (ma questo dipenderà anche da altri elementi di difficile se non impossibile determinabilità).
Al contrario, qualora le due prove non fornissero indicazioni positive, l’eventuale acquisto sarebbe probabilmente da evitare, al fine di non “assaporare” un successivo e doloroso pentimento.

 

Infine, voglio qui individuare un terzo aspetto che ritengo molto importante e fondamentale: la centratura dei fori di tiraggio nel fornello e nel cannello.
Se, relativamente alla centratura del foro nel cannello, basta staccare delicatamente il bocchino dalla Pipa (girandolo sempre e solo in senso orario) e verificare visivamente che appunto il foro sia esattamente centrato rispetto alla circonferenza del cannello, la stessa semplicità non è riscontrabile rispetto al foro che dal cannello fuoriesce nel fornello. Infatti, in questo caso, bisogna fare attenzione a due fattori distinti, uno in senso orizzontale e uno in senso verticale.
Preliminarmente, sottolineo il fatto che il foro di tiraggio del fumo nel fondo del fornello è il primo elemento fondamentale relativamente alla combustione che determina, conseguentemente, sia il regolare consumo del tabacco, sia la sua completa bruciatura o meno.
Quindi, prendendo a riferimento la centratura del foro in questione, in senso orizzontale, essa determina una corretta e uniforme combustione del tabacco, qualora perfettamente centrato. Se il foro fosse più spostato verso destra o verso sinistra rispetto al centro del fornello (guardando dall’alto verso il fondo), il risultato sarebbe quello di avere una più veloce combustione del tabacco in corrispondenza al decentramento del foro in oggetto. Si creerebbe cioè una differente combustione del tabacco stesso, fino a giungere addirittura ad avere una mancata o non completa combustione del tabacco giacente nell’altra parte del fornello.
Infine, con riferimento all’uscita nel fornello del foro in senso verticale, esso deve essere collocato esattamente a filo del fondo del fornello stesso. Solo così potremo bruciare la nostra miscela preferita fino in fondo (cosa che ovviamente non accade qualora il foro del cannello nel fornello fosse collocato più in alto, determinando lo spegnimento della combustione prima che il tabacco possa essere completamente combusto.
Al contrario, qualora il foro di uscita del cannello nel fornello risultasse più basso rispetto al fondo del fornello stesso, si creerebbe una conseguenza assolutamente e del tutto indesiderata: l’ingresso nel foro di uno o più frammenti di tabacco che ne ostacolerebbero o addirittura bloccherebbero il libero passaggio dell’aria, provocando così lo spegnimento prematuro della combustione.

Questi tre “test”, ripeto, sono fondamentali per poter procedere con un minimo di consapevolezza all’acquisto di una nuova pipa e non facciamoci problemi di risultare troppo pignoli o sconvenienti agli occhi del venditore: ne va del nostro piacere, della nostra soddisfazione e, perché no, anche del nostro investimento. Non c’è nulla di peggio del ritrovarsi con una pipa bellissima (fattore totalmente soggettivo) ma infumabile (fattore oggettivo).