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Donne da pipa e pipe da donna: quando fumare la pipa è una cosa da nonne

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di Eva Palmarino

 

La pipa è una cosa da vecchi. Almeno, lo è nell’immaginario collettivo e per certi versi è così.
Eppure, se tralasciamo per un attimo i tanti brutti stereotipi legati alla pipa e ai fumatori di pipa, se guardiamo le dinamiche nei nostri club, la fotografia che emerge sul mondo dei fumatori mostra un’immagine molto diversa da quella del nonno in poltrona. Sempre più giovani si approcciano alla cultura piparia e soprattutto, cosa che fa un enorme piacere, sempre più donne.

 

Certo, resta ancora una passione diffusamente maschile, ma le donne che apprezzano la pipa sono sempre di più e non si tratta di banali fumatrici: sono degustatrici e collezioniste attente, sono curiose e vivaci, spesso più degli uomini che si rivelano essere statisticamente più abitudinari.
Quindi con l’età media dei fumatori di pipa che si abbassa e il numero delle fumatrici che si alza, sempre di più la cultura piparia ha una diffusione trasversale nella popolazione italiana e mondiale.

 

Magari, ecco, laddove nel mondo dei sigari è più comune vedere una donna che fuma il sigaro, per tutta una serie di ragioni: sponsorizzazioni, posa, praticità e episodicità del sigaro rispetto alla pipa (il sigaro lo compri, lo fumi e sparisce, la pipa ti rimane, non la compri se non intendi fumarla), è più raro vedere una donna con la pipa in bocca, eppure le “donne da pipa” in Italia sono tante e hanno qualcosa da dire.
Il mondo della pipa, in generale, è sempre più femminile, e di questo non si può che essere felici, proprio perché una nuova prospettiva, un modo differente di guardare la pipa, ampliano l’aspetto culturale e godereccio di questa arte.

 

L’aspetto di cui personalmente vado orgogliosa è che in Italia, che è sempre stato un paese fiero delle sua tradizioni, il mondo della pipa sia molto aperto sull’accoglienza delle donne, al punto che le donne da pipa occupano anche ruoli importanti a tutti i livelli delle filiera. Lo stesso Pipa Club Italia è presieduto da una donna, Genny Magrin, ed è la prima donna al mondo a presiedere un pipa club nazionale, così come il più antico pipa club italiano, il Corsellini di Firenze, fondato nel 1965, è presieduto oggi da Mirella Bonarini. Ma non solo: l’amministratore delegato di Savinelli, probabilmente la più importante azienda di pipe al mondo, è una donna, Sonia Rivolta, così come Francesca Manno è l’amministratore delegato di Manno Legnami, grande azienda di estrazione della radica.
E ancora, tante sono le donne esperte fumatrici di pipa nelle rivendite e nelle tabaccherie specialist in tutta Italia, tante le partecipanti ai tornei di fumo lento.

 

Il diffondersi delle “donne da pipa” sta portando al diffondersi delle “pipe da donna”: cambiando il volto della cultura piparia, diversi marchi stanno piano piano introducendo linee di pipe da donna: più snelle, più sinuose, più minute, insomma, più stereotipate.
Sì, il mondo della pipa è pieno di stereotipi, cambieremo anche questo, ma almeno ora in poltrona, accanto al nonno, con la pipa c’è anche la nonna.